I Grandi Designer. Le Corbusier

Analizziamo la vita e le opere di uno dei più grandi designer della storia, Le Corbusier: i mobili (tavoli, sedie, poltrone, divani) da lui ideati, ancora al passo con i tempi, sono oggi riprodotti da Cassina.

Alcuni Designer, con la loro opera e le loro teorizzazioni, hanno segnato profondamente la storia della loro disciplina: alcuni di questi sono stati fondamentali al punto da entrare, a buon diritto, addirittura nella storia dell’arte e del costume.
Tra questi ultimi è impossibile non inserire Charles-Edouard Jeanneret, detto Le Corbusier: designer, urbanista e architetto.

Le Corbusier propone una rivoluzione radicale nel modo di concepire l’oggetto di design. Infatti, il suo metodo progettuale si fonda sull’uso di sistemi razionali, con moduli e forme estremamente semplici, e sulla logica funzionale.

Cercheremo in questo articolo di attenerci ai punti fondamentali della sua vita e della sua opera. 

Le Corbusier, nasce a La Chaux-de Fonds, nel Giura Svizzero, nel 1887. Dopo egli si trasferisce a Parigi dove incontra il pittore Amédée Ozenfant, con cui stringe un profondo sodalizio umano, artistico e intellettuale, che li porta a fondare la rivista Avant Garde – L’Esprit Nouveau, dedicata alle tendenze dell’arte e dell’architettura europea. Una piccola curiosità: nasce in questo periodo lo pseudonimo Le Corbusier, con cui il giovane usava firmare i suoi articoli. 

Nel 1923 metterà a punto gli articoli scritti per la rivista in un trattato organico, Verso una Architettura. Ivi sostiene che l’arte del progettare e costruire può essere più efficace della politica nella realizzazione di una società giusta e democratica: una concezione ad un tempo etica, politica ed estetica. 

È importante contestualizzare il periodo in cui avvengono questi importanti cambiamenti, innanzitutto culturali, a cui un intellettuale come Le Corbusier farà fronte con la sua opera. 

Siamo negli anni immediatamente successivi alla Prima Guerra Mondiale. L’Europa è stretta tra il lutto e la voglia di risollevarsi, tra le macerie e l’irresistibile spinta al progresso che le avanguardie hanno acceso prima del conflitto.

Se nei vent’anni precedenti larchitettura della belle époque definisce il gusto della nuova e sempre più raffinata alta borghesia industriale, negli edifici di lusso come le eleganti ville unifamiliari, nei centri amministrativi e finanziari, ora deve affrontare invece, in maniera quanto mai urgente, il problema della ricostruzione, della riconversione dell’industria bellica, delle nuove esigenze abitative dettate dall’esponenziale crescita della popolazione urbana

Il funzionalismo va inteso alla luce di questi cambiamenti: non è da intendersi come rivolto alla rivalutazione della funzione simbolica, quanto a spodestare simboli che egli ritiene ormai inattuali e insignificanti e a restaurare come simbolica di nuovi valori: la funzione pratica.

Vi mostriamo alcune opere riprodotte oggi da Cassina. Sono sempre “attuali” nella misura in cui sono in grado di caricarsi di volta in volta – conformemente all’evoluzione dei tempi e degli ambienti cui sono destinati – di “significati” sempre nuovi.

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